Fattura elettronica, cosa cambia dal 2017

Entro il 31 dicembre 2016 i professionisti dovranno decidere se trasmettere all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, i dati di tutte le fatture, oppure se ampliare la fatturazione elettronica ai privati o, ancora, se lasciare che vengano applicati i nuovi obblighi di comunicazione al fisco introdotti dal recente decreto fiscale (DL 193 del 2016), ossia lo stesso provvedimento che ha abolito Equitalia. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta, i contribuenti saranno chiamati a comunicare, telematicamente e ogni tre mesi, alcuni dati al fisco.

Dunque il professionista (o l’impresa) è chiamato a scegliere tra più sistemi, valutando i vantaggi di ciascuno di essi. La scelta riguarda, in particolare, solo i contribuenti IVA. Ne sono esclusi, ad esempio, i professionisti che applicano il regime forfetario.

1. Trasmissione telematica dei soli dati delle fatture

Un primo sistema prevede l’opzione per la trasmissione telematica alle Entrate dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute, comprese le eventuali variazioni. Si utilizza un servizio web messo a punto dalla stessa Agenzia delle Entrate e si inviano alcuni dati base contenuti nelle fatture, come ad esempio il numero progressivo, l’importo, i dati di committete e professionista, etc.. L’invio è trimestrale e, per scegliere questo sistema di comunicazione, bisogna esercitare un’opzione e, dunque, comunicare, entro il 31 dicembre, la volontà di aderirvi, con effetto dal prossimo anno.

Le modalità per l’invio telematico e per l’adesione a tale sistema sono state definite dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento direttoriale numero 182070 del 28 ottobre.

2. Adesione piena alla fatturazione elettronica

Il professionista che esercita l’opzione per l’invio trimestrale dei dati delle fatture al fisco, può seguire anche una strada alternativa, ossia utilizzare la e-fattura sia per la Pa che per i privati, servendosi del Sistema di Interscambio (SdI), ossia il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate attraverso il quale si possono inoltrare le fatture elettroniche.

L’Agenzia delle Entrate potrà acquisire, infatti, i dati delle fatture anche tramite il suo sistema informatico (SdI), che dal 1° gennaio 2017 sarà aperto anche alle fatture B2B (business to business), ossia indirizzate a privati.

Sia nel primo che nel secondo caso, ci sono alcuni vantaggi da considerare. Chi sceglie l’invio telematico dei dati, infatti, beneficia sia della riduzione di un anno dei termini per gli accertamenti in materia di Iva e imposte dirette che di un’accelerazione per le procedure di rimborso dell’Iva.

3. Nessuna opzione: si applicano gli obblighi del nuovo decreto fiscale

Per chi non esercita l’opzione per la trasmissione telematica dei dati delle fatture, si applicano i nuovi obblighi di comunicazione verso il fisco introdotti dal recente DL 193 del 2016, in corso di conversione in legge. Il DL ha eliminato lo spesometro, sostituendolo con la comunicazione telematica trimestrale sia dei dati delle fatture emesse e ricevute che dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. La differenza rispetto al primo e secondo sistema sta nell’assenza di alcuni vantaggi, quali la riduzione dei termini di accertamento e l’accelerazione delle procedure di rimborso dell’Iva. In più si aggiunge la comunicazione trimestrale dei dati delle liquidazioni periodiche Iva.

Può consultare il seguente link per ulteriori informazioni sullo Spesometro: Spesometro 2017